ROMA – Il giorno dopo l’accordo ottenuto da Renzi (con l’appoggio l’appoggio di Pd, M5S, Lega e Fdi) per portare la legge elettorale approderà nell’Aula della Camera il 27 febbraio e accelerare i tempi verso il voto, arriva lo stop dall’ex presidente della Repubblica Napolitano.
“Nei paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno. In Italia c’è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate. Bisognerebbe andare a votare o alla scadenza naturale della legislatura o quando mancano le condizioni per continuare ad andare avanti. Per togliere le fiducia ad un governo deve accadere qualcosa. Non si fa certo per il calcolo tattico di qualcuno…» spiega Napolitano commentando l’ipotesi di un voto anticipato.
L’accelerazione sui tempi verso il voto consentirà al Pd di portare avanti la propria strategia: verificare rapidamente se c’è la possibilità di un accordo blindato sulla legge elettorale, e in caso contrario di lasciar cadere il confronto per andare alle urne entro giugno con i due sistemi per Camera e Senato usciti dalle due sentenze della Corte Costituzionale.
Il Pd proverà dunque nei prossimi giorni (più probabilmente dopo l’arrivo delle motivazioni della sentenza della Consulta, verso il 10 febbraio) di stringere un accordo blindato tra i partiti, da portare poi in Commissione e in Aula. Qui il contingentamento dei tempi aiuterebbe questo intento. Anche se l’atteggiamento intransigente di M5s e l’ostilità di Fi al voto anticipato rendono stretto il percorso. La corsa al voto a giugno vede contrari non solo Fi, SI, Ap e gli altri partiti che sostengono il governo, ma anche diversi parlamentari del Pd (che però chiedono l’anonimato).