CHIETI – Gli ospedali abruzzesi avrebbero una vulnerabilità sismica medio-elevata in tre strutture su quattro. Il dato emerge durante un convegno dell’Anaao. Le nostre strutture sono state costruite in media 40 anni fa. A Chieti addirittura sarebbe stato usato “cemento impoverito”.
Secondo l’Anaao-Assomed, le strutture sarebbero inadeguate dal punto di vista strutturale e occorre con urgenza “un piano di edilizia sanitaria che tenga conto dei veri interessi dei pazienti e sia al riparo dai campanilismi”.
“Basterebbe rispolverare – dichiara in una nota Filippo Gianfelice, segretario abruzzese dell’Anaao-Assomed – uno studio dell’Ingv Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti che nel 2005 denunciava carenze e situazioni estreme persino degli edifici ospedalieri realizzati in cemento armato e indicava nell’Abruzzo e nella Calabria le regioni in cui la prevalenza degli edifici a vulnerabilità alta è più marcata (addirittura più del 60% in Abruzzo)”.
E proprio di edilizia ospedaliera e sostenibilità economica dei progetti si parlerà nel convegno promosso da Anaao-Assomed Abruzzo, in collaborazione con associazione culturale L’Arca, venerdì 28 aprile, dalle 15:30, al Blu Palace di Mosciano Sant’Angelo. Tra i partecipanti l’onorevole Giulio Sottanelli e Silvio Paolucci, assessore alla Programmazione sanitaria.