PESCARA – Zdenek Zeman non finisce mai di stupire. In un’intervista rilasciata a Gazzetta.it, il tecnico boemo, fresco di firma con il Lugano di Angelo Renzetti, racconta la sua verità sul Pescara. Un “sì” pronunciato e poi disatteso. “Soltanto un mese fa – racconta ZZ – avevo dato la parola al presidente Sebastiani, che insisteva per riportarmi al Pescara. E ho rifiutato di parlare con altre quattro squadre che mi volevano offrire la panchina. Ancora fino a martedì scorso Sebastiani mi ha ripetuto: lei è il nuovo tecnico. Poi ha cominciato ad elogiare il lavoro di Oddo, quindi non ha risposto più al telefono e alla fine mi ha fatto arrivare una proposta indecente”.
Zeman dice che sarebbe ripartito volentieri da Pescara e si è detto sicuro che avrebbero costruito la squadra giusta. “Non ha futuro un rapporto o una società gestita così – aggiunge – ed è la seconda volta che mi capita in sei mesi. Anche a Cagliari a dicembre mi proposero di rimanere se avessi rinunciato allo stipendio. Si vede che così funziona il calcio in Italia oggi.Cerco un posto dove fare buon calcio, dove ci sia il rispetto dei ruoli, delle regole e una gestione corretta della società. Le premesse ci sono, voglia ed entusiasmo sono le stesse di vent’anni fa”.
Zeman alla fine conclude affermando che “L’importante è giocare bene e far divertire la gente. Lugano è un gioiello e poi si parla italiano: spero di fare capire la mia idea di calcio a giocatori, tifosi e società. Non mi sento declassato, dal calcio svizzero sono arrivati in Serie A tanti giocatori e allenatori, da Shaqiri fino a Paulo Sousa”.
Ma Sebastiani non ci sta e risponde per le righe al boemo: “E’ una vergogna. Non ho fatto alcuna proposta vergognosa. Probabilmente – aggiunge il presidente – qualche suo amico a Pescara gli avrà consigliato di fare una dichiarazione d’amore. Sicuramente non è stato chiamato per venire gratis qui da noi. E’ sempre bello parlare: quando si toccano poi gli aspetti personali ognuno si difende”. E infine un’ultima frecciata al mister: ” Qui se c’è uno che non ha mantenuto la parola del Pescara è proprio lui tre anni fa: il giorno prima aveva dichiarato una cosa e poi il giorno dopo ha fatto un’altra scelta”.