PESCARA – Per carità, nessuno avrebbe sperato nel miracolo. Eppure qualcosa si è mosso. Se non altro il Pescara di Zeman ha dimostrato di riuscire a tenere testa alle avversarie. Piccoli progressi, è vero, ma c’è stato anche poco tempo a disposizione.
Ora si deve guardare alle prossime gare: Udinese in casa, Atalanta fuori, la sosta di fine marzo, quindi Milan all’Adriatico e la sfida di Empoli in programma domenica 9 aprile. Dare il massimo per salvare l’onore, ovvero tornare a vincere, cosa riuscita una sola volta, con Zeman in panchina. In precedenza, è bene ricordarlo, in 24 partite appena 6 punti sul campo, di cui due in duplice superiorità numerica contro Torino e Genoa. Scelte di mercato tutt’altro che illuminate in estate. Di conseguenza organico sovrastimato, serie A sottovalutata. Insomma, un mare magnum di errori proseguito anche a gennaio.
Ne è un esempio su tutti Alberto Gilardino: la prossima settimana, infatti, le strade tra il calciatore ed il Delfino potrebbero separarsi. Mercoledì infatti il 34enne giocatore pescarese è stato operato a Roma dal professor Cerulli per la pulizia in artroscopia del ginocchio che da tempo lo costringe a restare fuori. A questo punto, considerando i tempi di recupero, si andrebbe verso la risoluzione del contratto.
Ora gli agenti del giocatore dovrebbero incontrarsi con il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, per trovare l’accordo. Dal suo arrivo in Abruzzo ad oggi l’ex empolese ha giocato appena settanta minuti nella gara persa lo scorso 15 gennaio, al San Paolo con il Napoli, quando nel finale fu sostituito da Cerri. Troppo poco per sperare che l’ex nazionale con il suo apporto avrebbe garantito il miracolo della salvezza.