PESCARA – Poteva finire certamente con un risultato ben più rotondo a favore del Delfino. Alla fine è stato solo un pari. Un vero peccato perché per più di un’ora i biancazzurri danno spettacolo sprecando, però, occasioni clamorose per chiuderla. Male, invece, negli ultimi 20′. Da una parte c’è la consapevolezza dei progressi tangibili, significativi manifestati sul piano del gioco e della mentalità. Dall’altra il grande rammarico per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Errori sotto porta imperdonabili.
Nella parte finale, però, il Pescara ha perso il controllo della gara e subito centralmente, concedendo ben 5 punizioni dal limite o nei pressi. L’ultima è stata figlia di un intervento tanto avventato quanto inutile di Milani su Paz. Sul piazzato da posizione defilata di Cancellieri, non immune Plizzari e 1-1 finale che sta stretto all’undici Zeman.
I biancazzurri avrebbero dovuto fare argine, gestire meglio il pallone e ripartire in contropiede. Troppo aperto l’undici di Zeman contro un Perugia nettamente sbilanciato con 4 punte (Vazquez, Matos, Seghetti e Cudrig) più Paz che sulla fascia ha spinto tantissimo. In sintesi, per più di un’ora, pur avendo in mano il gioco Brosco e compagni non sono stati capaci di chiuderla. Negli ultimi 20′, invece, non hanno saputo raccogliere il segnale di pericolo.
E dire che per quasi 70′ il Pescara ha sciorinato calcio di alto livello sciupando, tuttavia, tantissimo. A livello individuale bene Squizzato in un ruolo non propriamente suo, quello di play. Lo aveva detto lo stesso Zeman “Si sta adattando”. I miglioramenti dell’ex Renate sono evidenti. Tra l’altro è stato proprio lui ad iniziare il pressing rubando palla in occasione del vantaggio siglato da Aloi.
Così come sulla clamorosa opportunità fallita da Cuppone che, a tu per tu col portiere umbro Adamonis, ha ignorato lo stesso Squizzato. Sarebbe stato il 2-0.
Sulla precedente palla gol che, tuttavia, non ci sarebbe stata se l’arbitro avesse fischiato un rigore netto e solare al Perugia (gara sullo 0-0 fallo di mano proprio di Cuppone), dopo 70 metri di progressione difficile conservare freddezza e lucidità davanti al portiere avversario. In ogni caso Cuppone dà sempre tutto. Fa buone cose (assist per Merola, Dagasso e allo scadere per Cangiano), altre meno. È un calciatore di categoria, istintivo e generoso. Va considerato per quello che è. Se concretizzasse di più sarebbe incotenibile.